OMAGGIO A GIAN PIO TORRICELLI Introduzione di Paolo Albani L'attività poetica del parasurrealista Gian Pio Torricelli è legata in primo luogo al libro Coazione a contare
(1968), un vero e proprio "libro d'artista", nato nell'ambito
dell'esperienza del Gruppo 63, contenente esposti in
forma letterale (cioè scritti in lettere: uno due tre ecc.), per
75 pagine volutamente non numerate, i numeri da uno a
cinquemilacentrotrentadue, quest'ultimo ripetuto a singhiozzo per tutta
l'ultima pagina, più un ulteriore cinque che chiude il volume, in
realtà
lasciandolo così aperto. Un libro che, come dice Umberto Eco, segna la fine di un'epoca della neo-avanguardia e ne apre un'altra.
Nel 1964 Torricelli entra a far parte, insieme a Fernando Albertazzi, del gruppo parasurrealista (una sorta di manierismo del surrealismo, un surrealismo freddo, alla seconda potenza, rivisitato soprattutto nelle sue tecniche, con un uso intenzionale e retorico della scrittura automatica e della psicoanalisi, per dirla con Giorgio Celli, uno degli animatori di questa corrente letteraria insieme, fra gli altri, a Adriano Spatola e Corrado Costa). Lo stile poetico di Torricelli è caratterizzato da due elementi: il grottesco e l'invenzione linguistica (si veda la prefazione di Adriano Spatola a Dunque Cavallo). In un numero storico di Marcatrè, uscito nel dicembre 1966, appare un inserto dedicato al Parassurrealismo dove compaiono due scritti di Torricelli che qui si riportano integralmente. Per dare un piccolo, ma significativo esempio della scrittura eccentrica, schizofrenica e inventiva fino all'assurdo di Torricelli si sono poi riprodotti gli incipit di tre suoi libri: Dunque Cavallo, Stechiotrono e Eubasè o follia. Per un inquadramento critico dell'esperienza poetica di Torricelli si rimanda al testo di Riccardo Boglione, l'unico a nostra conoscenza che abbia affrontato in modo approfondito la poetica torricelliana. Chiude il nostro omaggio a Torricelli una piccola rassegna di testimonianze di alcuni personaggi (Eco, Manganelli, Vassalli, Vicinelli, Lora-Totino) che in vario modo si sono occupati del poeta modenese. Una nota in margine. Nell'ambito dell'iniziativa organizzata dalla rivista [dia°foria (n. 8, aprile 2012), intitolata 1000 e una nota per John Cage, ho presentato una poesia visiva dove sono rappresentati i 273 secondi (1") corrispondenti ai 4' e 33" dell'omonima opera di John Cage, in omaggio a Gian Pio Torricelli: Visualizzazione numerica del tempo d'ascolto di 4' 33" di John Cage. Omaggio a G. P. Torricelli, 2012 [Collezione Galleria Marcantoni di Pedaso] ___________________________________________________________ Nel dicembre 2015 esce il libro di Caterina Fantoni, Dunque Torricelli. Gian Pio Torricelli dal Gruppo 63 al manicomio criminale,
con una presentazione di Alberto Bertoni, prefazione di Maurizio
Spatola, nota critica di Mario Bertoni (Edizioni Artestampa, Modena, pp.
178). Il libro è ricco di testimonianze degli amici di
Torricelli e di due conversazioni con lo scrittore, oltre a una
meticolosa ricostruzione della vita di Torricelli e una bibliografia
degli scritti di e su Torricelli. Il capitolo 17 del libro, intitolato "
Revisionismi o 'la sindrome del carciofo' " (pp. 111-114) è
quasi interamente dedicato a questo nostro omaggio a Torricelli apparso
su Tèchne on line.
Gian Pio Torricelli nel 2016 Foto da me scattata in occasione della presentazione del libro Dunque Torricelli di Caterina Fantoni sabato 16 gennaio 2016 all'ex Oratorio di Palazzo dei Musei di Modena.
Home page Indice Torricelli e la coazione a contare |