Gianfranco Mammi
NEL SUO GENERE Mio fratello è un incompiuto. L’unica cosa che è riuscito a finire è la scuola dell’obbligo (ma solo perché non era ancora un incompiuto maturo), per il resto niente. Nel ramo dell’incompiutezza mio fratello rasenta la perfezione assoluta. Ma non è mica per pigrizia, sia ben chiaro – semplicemente non gli va di “ammazzare le cose”, come dice lui. Per mio fratello ogni cosa portata a compimento è una cosa morta, anzi ammazzata, sostiene lui. Si è forse sposato mio fratello, ha messo al mondo dei figli? Neanche per idea e nemmeno per sogno. Dice che mettere al mondo dei figli è come ammazzarli, anche loro. Le morose poi non ne parliamo, ne cambia in continuazione, anche tre in un mese; “per non ammazzarle”, si giustifica lui. È un po’ monotono, in effetti, con questo chiodo fisso dell’assassinio sempre ben piantato nella testa. Che mio fratello non sia una persona pigra risulta chiaramente dall’altissimo numero di cose che inizia. Ha cominciato a suonare il flauto dolce, la chitarra acustica, il sassofono e la fisarmonica. Ha smesso di suonare il flauto perché gli pareva uno strumento limitato, la chitarra perché bisognava star sempre lì ad accordare le corde, il sassofono perché fa venire la gobba del sassofonista e la fisarmonica perché ha troppi pulsanti per i bassi. Ha cominciato a studiare tre lingue straniere, che però sono scappate via temendo erroneamente di esserne ammazzate. Bisogna capirle, non lo conoscevano bene. I libri che ha cominciato a leggere e i film che ha cominciato a vedere sono innumerevoli come le stelle del firmamento. Per sapere come va a finire una storia lui dovrebbe cominciare dal finale, ma questa è una cosa contraria ai suoi principi, dice lui. E poi non gli interessa come vanno a finire le storie, anzi gli dispiace proprio che finiscano e preferisce immaginarsele infinite. Infatti gli piaceva molto il titolo di quel film, “La storia infinita”. Un’altra cosa che mio fratello non ha mai finito è questa: non ha mai smesso di rompere i coglioni. Comunque mio fratello, nel suo genere, è una cosa meravigliosa. Tèchne, 21, 2012, pp. 90-91.
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