Carlo Dossi
L'INCOMPLETO [nota azzurra 5698] Se descrivessi questo tipo, farei la mia autobiografia. Io non riuscii a condurre a perfetta fine, nulla. In letteratura cominciai arditamente; scrissi scrissi, dovevo essere un innovatore, mille progetti, tutti saggi, essays, nessuna opera e, tanto meno, conclusione. L'oeuvre non fu compiuta. In diplomazia, mille cose iniziate e bene, ma tutto troncato e disfatto. La riforma del Ministero, le scuole all'estero, l'espansione in Africa, Tripoli, il Marocco, la politica in Oriente ecc. - In Arte; mosso dall'illusione d'incoraggiare i giovani promettenti, mi disgustai con tutti, colpa certamente più di loro che mia. In ricchezza, ereditato, non saputo mantenere un patrimonio. In architettura posto i fondamenti ad un palazzo, dovuto lasciare a metà, simbolo della mia vita, che persino, nascendo, pronosticava perché settimestre. Postilla "Scritto in un momento di profonda prostrazione morale dopo l'immeritato torto di carriera contro il quale avrebbe potuto farsi facilmente giustizia e per fierezza non volle. In fede Carlotta P. D. B. [Pisani Dossi Borsani] moglie di [Carlo] Alberto P. D. [Pisani Dossi]" (postilla a matita). Fonte: Carlo Dossi, Note azzurre, a cura di Dante Isella, Adelphi, Milano, 2010, p. 976. Per andare o tornare al numero della rivista dedicato al tema dell'incompiutezza, cliccate qui.
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