INDISCIPLINE
DELLA COMUNICAZIONE
di
Stefano Bartezzaghi
Chi non sfa non falla
Il termine indisciplina indica
ogni scienza che si ottiene cambiando
di segno i concetti fondamentali delle scienze che attualmente
compongono
l'universo accademico italiano.
Sono già stati inventati molti metodi e atteggiamenti
ascientifici:
ora si tratta di unificarli sotto l'etichetta dell'Ascienza. Ovunque
stia
andando l'informatica, un'apposita disinformatica la tallona
coscienziosamente.
Alla giurisprudenza sfuggono i principi dell'ingiurisprudenza (modi di
calunniare subdolamente senza commettere reato). E se l'economia
conosce
e combatte la diseconomia, il commercio mantiene rapporti misteriosi
con
lo smercio. Un buon dottore di quartiere può curare cagnolini e
micini per tutta una vita senza sospettare il pervicace disfattismo
dell'inveterinaria
(cfr. disinKant e il disadornitorinco).
In alcuni casi la scienza è già contenuta nel suo
rovescio:
l'astrologia è in parte una disastrologia. In Lewis Carroll si
trovano
già alcuni elementi di mattematica e di illogica. Meno
frequentate
le scienze incognitive, quelle in cui si studiano i modi in cui la
mente
non riconosce gli oggetti che le si presentano, poiché viaggiano
travestiti. A ogni possibile fondazione di una ludologia, a parte
l'orrore
del nome, si oppone immediatamente la più ragionevole
deludologia
(la scienza del promettere e non mantenere). La misantropologia
strutturale
studia la sistematica antipatia che il ricercatore ispira alle
popolazioni
che intende studiare. La sbotanica tassonomizza le rimpiante (organismi
vegetali defunti), la frittiologia si occupa di pesci alla griglia.
Come esempio di Indisciplina si riporta quello delle
«Indiscipline
della comunicazione» soffermandosi su alcuni concetti
indisciplinati
nel settore della comunicazione:
INSEMIOTICA: tecniche di
riproduzione artificiale;
INSEMIOLOGIA: tecniche di riproduzione artificiale di tradizione
francese;
INSEGNO: pedagogia per prime persone;
IRREFERENTE: innominabile oggetto del discorso;
AUTONOMIA DELL'INSIGNIFICANTE: studio dei dettagli in poesia;
CATENA INSIGNIFICANTE: faticoso studio dei dettagli in poesia;
DISFUNZIONE SEGNICA: parola soggetta a disservizio;
DEPRESSIONE e SCONTENUTO: i due piani che si dissociano nella
disfunzione
segnica, tenendosi il broncio;
DETESTO: testo inghiottito dal computer;
NON-TESTO: tutto ciò che dovrebbe stare attorno a un detesto,
ma non c'è perché il computer si è inghiottito
tutto;
RINUNCIAZIONE: decisione di tacere;
DISTANZE DELLA RINUNCIAZIONE: chi prende e chi subisce la decisione
di tacere (Cestinatore/Cestinatario);
SQUADRATO: modello semiotico scolpito nella pietra;
PERCORSO DEGENERATIVO: cattiva strada seguita da semiologi che si
lasciano
andare;
IMMONDI IMPOSSIBILI: esagerazioni della narrativa pulp;
ANALFABETO: ordine noto agli illetterati;
DISTRATTINO: segno che manca nelle parole decomposte;
SVIRGOLA: errore di traiettoria;
DISTORTOGRAFIA: storpiatura;
CALLIFUGOGRAFIA: rimedio ai dolori di una brutta scrittura;
CRITTURA: tecnica per mantenere nascoste le parole;
SPUNTO: segno che apre la frase;
FRASÉ: proposizione di chi monologa;
IMPOSTROFI: segni che si intrufolano dove non dovrebbero.
Sezione psico-pedagogica:
NON/NO: modo di non negare
ciò che chiedono i nipotini;
NON/NI: modo di non esitare un momento a concedere ciò che i
nipotini chiedono;
NON/NEGAZIONE: atteggiamento linguistico di saggia e veneranda
neutralità;
NON/NEOLOGISMO: parola usata solo dalle generazioni più anziane;
NON/NOME: nome proprio che sopravvive solo perché viene
tramandato
ogni due generazioni;
Bibliografia:
Umberto Eco, Bistrattato di
semiotica generale; Louis Hjelmslev,
Sfondamenti
di teoria del linguaggio; Algirdas Julien Greimas, Del nonsenso;
John R. Searle, Matti linguistici; Roland Barthes,
Demythologies
(sul crollo della Prima Repubblica italiana e irpina);
Gérard
Genette, Sfigure (studio delle gaffe); Inversus
(rivista
sull'incomunicabilità).
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