pagina del sito di Nuova Tèchne di Paolo Albani

 ANTICIPAZIONI 
DEL NUMERO IN PREPARAZIONE

 
   

      
      Il tema del prossimo numero (33) della rivista Nuova Tèchne:

  SPORCO


Lo sporco è dappertutto: non solo agli angoli dei marciapiedi o tra le fughe delle mattonelle, nei cumuli di immondizia cotta dal sole o nelle torri infinite dei piatti da lavare (Carlo Emilio Gadda, a proposito di spazzatura domestica, nell’Adalgisa scrive, per esempio, della «“lana” che veniva stanata da dietro i mobili»). Anche il destino dei vestiti che abbiamo addosso, per quanto puliti ed eleganti, termina con la parabola discendente della cesta dei panni sporchi. Il detto ricorda che i panni sporchi, appunto, si lavano in famiglia, il che porta a considerare la famiglia come una comunità riunita attorno agli stessi, privati, miasmi fetidi. Lo sporco è quello che si nasconde sotto al tappeto, è il segreto inconfessabile, un dossier nero e top-secret di affari sporchi, faccenda per spie internazionali e intrighi governativi. Ma se sozzura e lordume intridono ogni aspetto della vita sociale, non è possibile scamparla neanche chiudendosi solitari in una stanzetta separata da tutto e tutti, rifugiandosi finché si può, nelle proprie fantasie: perché, prima o poi, immancabilmente, si finirebbe per incappare nel pensiero delle fantomatiche cose sporche, compiendo quegli «atinpùri!», come li chiama Luigi Meneghello, che hanno riempito per secoli i confessionali. Senza dimenticare che niente e nessuno è immune dallo sporco e dalla puzza, soprattutto quando si è pressati uno sull’altro, come nelle code e nei mezzi pubblici, può capitare anche il caso, raccontato da Raymond Queneau nelle prime pagine del suo romanzo Zazie nel metro, che in mezzo ad afrore e sudori universali, l’unico e solo individuo profumato passi per un mortifero puzzone.

         


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